Per non dimenticare

La Seconda Guerra Mondiale iniziò con la nuova politica di espansione della Germania che portò allo scoppio del conflitto. La Germania aveva messo in conto che c’era la possibilità che potesse scoppiare una guerra e, per questo motivo, aveva iniziato una rete di alleanze, soprattutto con l’Italia fascista. Successivamente, con il patto anti-Comintern, anche il Giappone divenne un suo alleato. Dopo aver riarmato la Germania Hitler, che aveva preso il comando della nazione tedesca, decise di iniziare la “espansione” partendo dall’Austria. Quest’ultima non si oppose, anzi lo accolse con entusiasmo. Nel settembre del 1938, Hitler minacciò di conquistare i Sudeti (una piccola zona della Cecoslovacchia) allora i vari rappresentanti della Francia, Inghilterra e Italia si riunirono per risolvere questo problema. Alla fine la Germania ottenne quel territorio ma promise di rinunciare a conquistare altri territori. Questo accordo non venne mantenuto perché nel marzo del 1939 le truppe naziste entrarono in Cecoslovacchia. L’Italia ormai era legata alla Germania anche grazie al patto d’Acciaio. Questo prevedeva che l’Italia si impegnava a entrare in guerra a fianco della Germania.

A causa delle varie pressioni tedesche sulla Polonia, la Francia e l’Inghilterra dichiararono che non avrebbero accettato l’invasione della Polonia, ma sempre in quell’anno i ministri esteri della Germania e Russia firmarono un patto di non aggressione. Nel settembre del 1939 l’esercito tedesco invase il territorio polacco e da questo momento la guerra ebbe inizio. La Francia e l’Inghilterra non persero tempo e dichiararono guerra alla Germania mentre Mussolini decise di rimanere neutrale. La Francia si aspettava che la Germania attaccasse sulla loro linea di difesa che partiva dalla Svizzera fino a Lussemburgo ma Hitler decise di attaccare la Danimarca e la Norvegia. Solo dopo aver conquistato questi due Stati, i nazisti attaccarono la Francia da nord. Alla fine, le forze naziste riuscirono a sfondare la difesa francese e nel giugno del 1940 riuscirono a prendere Parigi.

A questo punto Mussolini decise di intervenire e di attaccare la Francia sulle Alpi e riuscì a conquistare una parte del territorio francese. Hitler voleva indebolire l’Inghilterra attraverso un grande attacco aereo, ma il primo ministro inglese Winston Churchill dichiarò che la sua patria non si sarebbe mai piegata a lui; di conseguenza, nel maggio del 1941 Hitler decise di abbandonare l’idea di conquistare l’Inghilterra. Dopo l’episodio inglese, la Germania decise di migliorare le sue alleanze e nel settembre del 1940 venne firmato a Berlino il patto tripartito in cui Germania, Italia e Giappone si impegnavano a creare un “nuovo ordine” in Europa e in Asia. Nei 1941 Hitler incominciò a valutare di attaccare l’URSS perché, oltre ad essere la patria del bolscevismo, il “nuovo ordine” richiedeva la conquista di quei territori. Subito l’esercito nazista conquistò i territori della Bulgaria e della Jugoslavia e nel giugno di quello stesso anno iniziò l’attacco alla Russia. Lo scopo dei nazisti era di arrivare ai loro obiettivi prima dell’inverno, ma purtroppo le cose andarono diversamente: l’esercito era schierato su un fronte lunghissimo e le condizioni climatiche non aiutavano. Nell’Oceano Pacifico, il Giappone aveva colto l’occasione di conquistare l’Indocina francese dopo la disfatta a Parigi. Dopo aver firmato il patto tripartito, il Giappone firmò anche un accordo di non belligeranza con l’URSS perché i suoi interessi erano rivolti verso i Paesi del sud, ma in questo modo andava a scontrarsi contro le colonie americane. Il 7 dicembre 1941, l’aviazione giapponese attaccò di sorpresa il porto di Pearl Harbor con tutta la flotta americana nelle isole Hawaii. Il giorno successivo, gli USA e l’Inghilterra dichiararono guerra al Giappone mentre la Germania e l’Italia dichiararono guerra agli USA. Nel 1942 l’avanzata giapponese raggiunse Singapore, le Indie olandesi e la Birmania fino a minacciare anche l’India britannica. Nel Pacifico i Giapponesi attaccarono l’Australia in cui l’esercito inglese perse. Nonostante le numerose sconfitte, gli Alleati riuscirono a compiere una serie di vittorie che diedero una svolta all’andamento del conflitto. A metà del 1942, le forze americane sconfissero la flotta giapponese e successivamente gli Americani riconquistarono l’arcipelago delle Salomone. Dopo aver sistemato la situazione in Africa, l’esercito statunitense raggiunse le coste della Sicilia tra il 9 e il 10 luglio del 1943 e iniziò la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista. Tra il novembre e il dicembre del 1943 i capi di Stato alleati si riunirono per organizzare un possibile sbarco sulle coste francesi e per stabilire la situazione a fine guerra. Venne deciso che la Germania doveva essere divisa in vari territori per poterla indebolire.

A causa dell’avanzata degli Americani, i nazisti occuparono le città più importanti di Italia e venne creta la cosi detta “linea Gustav” in cui i tedeschi si erano rinchiusi. Nel 1944 questa linea difensiva venne abbattuta e l’esercito americano riuscì ad arrivare fino a Firenze. Anche se i nazisti erano riusciti nuovamente a bloccare l’avanzata dell’esercito americano, ormai loro si trovavano all’interno di una morsa perché l’esercito alleato stava combattendo su tutti i fronti. Nell’agosto del 1944, la capitale francese riuscì a liberarsi, grazie ad una insurrezione popolare, dalla presenza dei nazisti. Nel febbraio del 1945, si tenne la conferenza di Yalta in cui i tre grandi alleati si riunirono per decidere il nuovo aspetto dell’Europa e per consolidare alcuni importanti accordi: l’URSS avrebbe dichiarato guerra al Giappone, nei Paesi liberati si sarebbero fatte delle libere elezioni per determinare la loro forma di governo. In Italia l’ultima linea di difesa nazista venne abbattuta il 17 aprile; Mussolini cercò di scappare ma venne preso e successivamente fucilato. Il 30 aprile Hitler decise di togliersi la vita nel suo bunker a Berlino.

Dopo la morte di Hitler era rimasto solo il Giappone a combattere contro l’armata americana. Fino a quel momento gli USA avevano avuto il controllo su tutto l’Oceano Pacifico e ormai il Giappone era sull’orlo del collasso totale. Gli Americani avevano deciso di bombardare con i loro aerei da guerra la capitale, Tokyo. Il conflitto si spostò nell’arcipelago giapponese in cui, per poter abbattere le navi statunitensi, si verificarono le famose missioni suicide dei kamikaze. Anche se Stalin aveva promesso che sarebbe intervenuto contro il Giappone, la situazione era piuttosto difficile perché il Giappone disponeva ancora di 3 milioni di uomini. Di conseguenza il nuovo presidente degli USA, Harry Truman, decise di sganciare su Hiroshima e Nagasaki due bombe atomiche per poter piegare la resistenza nipponica. Dopo questa strage l’URSS dichiarò guerra al Giappone prendendo la Manciuria e la Corea. Solamente nel 14 Agosto 1945 il Giappone decise di arrendersi.